Francesco Maria Galli Angelini, Veduta della rocca federiciana di San Miniato, San Miniato, Palazzo Comunale, Sala del Consiglio Comunale, 1928 (immagine tratta da https://museisanminiato.it/museo-del-palazzo-comunale)
Com’è noto a tutti gli Empolesi, il poema di Ippolito Neri, La presa di Saminiato, prese spunto da un episodio secondario delle guerre viscontee della fine del ‘300: il tentativo di Benedetto Mangiadori, con un manipolo di accoliti, di far ribellare San Miniato alla dominazione fiorentina, defenestrando (nel vero senso della parola) il podestà, rappresentante in loco della città dominate. Il tentativo non riuscì, anche per il pronto intervento della banda di Empoli (un reparto delle milizie popolari allora esistenti nel territorio dominato da Firenze), al comando del capitano montrappolese Cantino Cantini.Leggi tutto
Interno della chiesa di San Giovanni Battista, complesso dei Cappuccini, Empoli
Si devono alla vigorosa azione del padre guardiano del convento Angiolo Maria da Montevarchi gli importanti lavori di rinnovamento/riconfigurazione dello spazio ecclesiastico nelle forme e qualità pervenute fino all’oggi, nonché di aggiornamento degli ambienti conventuali.
Le condizioni della chiesa vengono descritte nelle memoriestilate dallo stesso religioso (Archivio della Provincia Toscana dei Cappuccini di Montughi, 853, Ricordi maggiori, 1903-06), che non mancava di sottolineare l’urgenza dell’intervento, perché la chiesa si presentava con “il tetto indecente, il Sancta Sanctorum ristretto, la niuna simmetria delle cappelle, il cattivo stato di tutto il locale”. A fronte di una previsione di spesa pari a £ 707 necessarie per il restauro del “tetto della chiesa, della sacrestia e cappelle e loro riquadrature” ed alla constatazione che comunque “il locale ne sarebbe rimasto tuttavia incomodo” prendeva corpo il progetto di “un più ampio lavoro e di una più larga e completa sistemazione della chiesa”, reso possibile anche dalla maggiore disponibilità economica (£ 5000) frutto di una “sommaria questua” fra i cittadini.Leggi tutto
La facciata della chiesa di San Giovanni Battista, parte del complesso conventuale dei frati Cappuccini di Empoli
L’acquisizione pubblica del complesso dei Cappuccini nel 1867 ha segnato una svolta sostanziale nelle sue funzioni e nella configurazione per cui la prevista destinazione a cimitero monumentale andava a sostituirsi alla secolare presenza dei frati ed alla loro opera di predicazione e assistenza della popolazione. E, mentre gli ambienti conventuali non furono direttamente coinvolti nella trasformazioni, lo spazio di pertinenza della chiesa conobbe una significativa riedizione con la costruzione delle due ali porticate, connesse al portico di facciata, che consentivano l’accesso alle nuove cappelle funerarie di famiglie cittadine[1]. Di fatto le ali porticate delimitavano lo spazio antistante la chiesa e divenivano elementi unificanti adatti a configurare la nuova area cimiteriale. I porticati sviluppati ortogonalmente al prospetto della chiesa, erano definiti da pilastri sormontati da arcate a pieno centro seguendo la formula utilizzata nel preesistente portico a cinque arcate che caratterizzava la facciata della chiesa; lineari lesene inquadrano le arcate e arrivano fino alla trabeazione che sopporta lo spiovente di copertura. Il paramento murario ad intonaco unifica tutti i portici da cui si accede alle cappelle funerarie ed ogni campata, coperta da volta a vela, diviene quasi pertinenza della corrispondente cappella di famiglia.Leggi tutto
La mostra è attualmente in programma a Firenze, nelle sale della Meridiana di Palazzo Pitti, fino al prossimo 5 giugno.
Si tratta della prima grande mostra dedicata all’artista fiorentino che è stato uno dei maggiori pittori attivi nella prima metà dell’Ottocento.
Le oltre 130 opere esposte ripercorrono i caratteri salienti della sua attività spaziando dai deliziosi ritratti di stampo purista, ai dipinti ‘di storia’ e di soggetto religioso, con una ricca selezione di disegni, sia sciolti che raccolti in preziosi taccuini.Leggi tutto
Domenica 21 novembre l’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli ha organizzato una visita guidata gratuita alla mostra Seguaci di Giotto in Valdelsa, attualmente in corso al museo di arte sacra di San Piero in Mercato a Montespertoli, che ha visto la partecipazione di numerosi soci e amici.
La visita ha permesso di ammirare le splendide opere conservate nel museo, provenienti dalle chiese comprese nei pivieri di S, Piero in Mercato, Coeli Aula e San Pancrazio e la piccola tavola raffigurante la Madonna col Bambino di Lippo di Benivieni ospitata dal museo e proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze all’interno del progetto Terre degli Uffizi, portato avanti in collaborazione con la locale amministrazione comunale e il contributo della Fondazione CR Firenze.Leggi tutto
L’Associazione Amici dell’Archivio Storico di Empoli invita i propri soci e amici alla visita della mostra Seguaci di Giotto in Valdelsa, inserita nel progetto Terre degli Uffizi, ideato e realizzato da Le Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei, e allestita presso il Museo di Arte Sacra di San Piero in Mercato di Montespertoli.
La mostra rappresenta un’occasione di grande interesse per poter apprezzare, attraverso il confronto di due tavole raffiguranti la Madonna con il Bambino, l’opera dell’artista fiorentino Lippo di Benivieni e la diffusione del linguaggio giottesco, con la sua portata rivoluzionaria, nel territorio di Montespertoli e della vicina Valdelsa. Occasione ancora più apprezzabile in quest’anno dedicato alla celebrazione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, contemporaneo di Giotto e del suo ‘seguace’ Lippo di Benivieni.Leggi tutto
Nella dispersione pressoché completa cui sono andate incontro le fonti documentarie relative alle antiche famiglie empolesi, mi è sembrato importante segnalare la presenza di alcune di esse in un archivio privato milanese, quello dei Cerrina Feroni. L’inventario di questo fondo archivistico, pubblicato a stampa nel 2009, è stato di recente reso disponibile on line sul sito della Soprintendenza Archivistica e bibliografica per la Toscana. Si tratta di un archivio abbastanza conosciuto da quegli studiosi che nel corso delle loro indagini storiche si sono imbattuti nella figura di Francesco Feroni (1614-1696), protagonista di una prodigiosa ascesa sociale ed economica, che lo portò, dal modesto mestiere di tintore, a diventare commerciante di livello internazionale e ad essere insignito nel 1681 del titolo di marchese di Bellavista. All’estinzione della famiglia nel 1865 il patrimonio e l’archivio dei Feroni passarono ai milanesi Cerrina che nel 1902 ottennero di aggiungere al proprio il cognome Feroni.Leggi tutto
Compleanno del Museo del Vetrp di Empoli: 10 anni dalla sua apertura.
è possibile scaricare il primo numero della rivista Quaderni di archivio dedicata al restauro del Magazzino del Sale di Empoli, sede del museo.
Fin dalla fine del Settecento, la crescente popolarità del gioco del pallone ha spinto la comunità empolese a individuare uno spazio dove poter praticare questa attività in totale tranquillità, senza il timore di recare danni e incomodi ai proprietari delle abitazioni vicine, alimentando un interessante dibattito all’interno delle diverse amministrazioni che si sono trovate ad affrontare il problema. Varie – abbiamo visto – sono state le soluzioni proposte, tutte più o meno temporanee.Leggi tutto
P. Maestrelli, Pianta geometrica del gioco del pallone, ASCE, Preunitario, Comunità, 290, c. 284, 1851.
Il gioco del pallone e – si badi bene – non il gioco del calcio, come abbiamo avuto modo di precisare in un precedente post, ebbe larga diffusione in tutto il Granducato di Toscana. E sembra che godesse di grande popolarità anche nella neonata comunità di Empoli dove alla fine del Settecento il gioco sembrava creare diversi problemi alle piante degli orti ricavati nel pomerio delle mura orientali, spesso danneggiate dalle frotte di ragazzi che vi entravano per recuperare le palle. Insomma giocare a pallone non era affatto semplice e nel corso degli anni si fa pressante da parte della popolazione empolese la richiesta alle autorità comunitative di uno spazio dove poter svolgere questa attività in tutta tranquillità, senza danni e molestie per alcuno.Leggi tutto
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