La Società delle Corse e l’ippodromo di Empoli – Parte seconda

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Piazza G. Guerra, anni '20 -'30 del 900, Collezione Pagli - Lari
Piazza G. Guerra, anni ’20 -’30 del 900, Collezione Pagli – Lari

Le corse dei cavalli riscuotevano un grande successo e suscitavano una notevole suggestione, ma dopo pochi anni, nel maggio del 1888 la Società delle Corse presenta al Comune una petizione, firmata da 280 cittadini e contribuenti del Comune, in cui viene chiesto un nuovo spazio più ampio da destinare alle corse.

La Deliberazione del Consiglio Comunale n. 2 del 5 giugno 1888, approvata con 14 voti favorevoli e 3 contrari,spiega con chiarezza che le corse dei cavalli, almeno dal 1880 al 1887, si erano svolte nel Piazzale Umberto I, nell’ippodromo che, in occasione delle competizioni, veniva recintato e circondato da palchi per il pubblico. La Società delle Corse riteneva che tale spazio non fosse più adeguato; non aveva le dimensioni per “concorrere ai premi soliti conferirsi ogni anno dal R. Ministero di agricoltura, industria e commercio”, mentre “non pochi proprietari ed inquilini di case sul Piazzale Umberto” protestavano per i numerosi disagi. Leggi tutto

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La Società delle Corse e l’ippodromo di Empoli – Parte prima

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Dal palio alla tonda all’ippodromo di Empoli ovvero la festa del SS. Crocifisso del 1869

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Dopo il 1861 è il Comune che si occupa dell’organizzazione delle corse e annuncia con appositi avvisi le corse di “cavalli sciolti” o con i fantini per le feste più importanti come la festa dello Statuto e Unità d’Italia e del Corpus Domini e in occasione della fiera annuale. Negli avvisi compaiono i nomi dei cavalli e dei fantini, ma non vi si indica mai il luogo di svolgimento delle corse; si può pensare che queste si svolgessero in Via del Giglio o intorno al Campaccio e dovevano avere un certo successo se – nel 1867 – Garibaldi, che in quei giorni soggiornava a Vinci, venne ad Empoli anche per assistere alle corse dei cavalli, che probabilmente si svolsero nella piazza Vittorio Emanuele (il tradizionale “palio alla tonda”). Lo testimonia la lapide in marmo collocata sulla terrazza del portico murato del Palazzo Ricci, situato in piazza Farinata degli Uberti fra il palazzo pretorio e la Collegiata. Leggi tutto

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Il Palio empolese

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Quando a Empoli (e non solo a Siena) si correva il palio

J. Callot, Veduta delle chiese sul Prato colla corsa de Barberi, incisione XVII sec, in G. Trotta, Il Prato d’Ognissanti a Firenze: genesi e trasformazione di uno spazio urbano, Firenze 1988

Ai giorni nostri, la “città del palio” per antonomasia è indubitabilmente Siena, poiché è l’unico luogo dove l’antica corsa dei cavalli venga ancora effettuata nelle modalità tradizionali. Nei secoli passati tuttavia si correvano palii in tutte le città toscane, sia piccole che grandi. Si definiva “palio” qualsiasi corsa di cavalli, anzi qualsiasi gara che avesse in palio (per l’appunto!) un trofeo consistente in un drappo di stoffa pregiata (dal latino pallium = velo). Per questo motivi esistevano il palio dei navicelli, quello dei cocchi e quello degli asini, ma nella maggior parte dei casi si facevano correre dei cavalli, anzi dei “barberi” (corruzione di berberi, con riferimento ad una particolare razza di cavalli). Esistevano due tipi di palio, inteso nel senso più ristretto di corsa di cavalli: il palio “alla lunga”, con percorso rettilineo, e quello “alla Tonda”, con percorso circolare lungo il perimetro di una piazza o di uno slargo fuori dal centro cittadino. Il palio empolese fu per tutto il ‘700, secolo per il quale è costantemente documentato, quasi sempre “alla lunga” e disputato costantemente lungo lo stesso percorso di Km. 1,300, compresi fra il punto di partenza, il ponte sul rio dei Cappuccini ed il traguardo fissato al magazzino del sale (all’angolo fra le odierne via Chiara e via Ridolfi). Leggi tutto

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Empoli e le feste del passato (remoto)

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Continuiamo il nostro viaggio alla ri-scoperta delle feste a Empoli

Apparato esterno della Collegiata per la festa del Corpus Domini, inizio XX sec., in Porciatti – Ristori – Rovini, Immagini di Empoli 1895 – 1945, Empoli, 1984

Innumerevoli erano le feste nel Medioevo e nella prima età moderna, a Empoli, come altrove. L’occasione era data per lo più da una ricorrenza religiosa ma alcune di esse, oltre alla celebrazione di messe solenni e processioni, erano accompagnate da manifestazioni squisitamente laiche, con lo scopo di richiamare a Empoli visitatori anche dai paesi vicini e di favorire così lo sviluppo di commerci, come osterie, locande, botteghe di generi alimentari.

A Empoli la festa più antica fu quella del santo patrono, sant’Andrea, titolare della chiesa principale Leggi tutto

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