Da Campaccio a piazza: la lunga storia di piazza della Vittoria (2° parte)

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Piazza Vittorio E.
Empoli – Piazza Vittorio Emanuele

Un primo intervento di regolarizzazione dell’area del Campaccio si ebbe nel 1839 con il prolungamento, oltre le mura castellane, di via del Giglio, poi ribattezzata via S. Carlo, al fine di creare un collegamento diretto con la nuova Strada Regia Pisana (l’attuale tratto di via Rosselli), e l’abbattimento di un ampio tratto delle mura orientali, compresa Porta Fiorentina. Prese forma così la prima grande piazza fuori la terra murata empolese.

Nel corso degli anni ’40 dell’Ottocento furono redatti dall’ingegnere circondariale Giovanni Veneziani ben due progetti destinati a riqualificare l’area, nel tentativo di conciliare la richiesta di decoro della nuova città borghese e le esigenze dettate dallo svolgimento di importanti mercati e fiere. Un primo progetto prevedeva la costruzione di una piazza con al centro una monumentale fonte coronata da un obelisco. Alcuni progetti successivi proponevano, invece, di realizzare un edificio con loggiato ‘da destinare all’uso del mercato’ lungo il lato orientale della piazza cui doveva accompagnarsi la creazione di appositi spazi per la compra-vendita di pollame e suini (W. Siemoni, L’immagine della città, in Empoli: città e territorio. Vedute e mappe dal ‘500 al’900, Empoli 1998, pp. 137-140). Questi interventi non vennero mai realizzati e il nuovo piazzale San Carlo, come fu denominato d’ora in avanti il Campaccio, continuò ad essere utilizzato per il ‘mercato del bestiame vaccino, suino, pecorino e cavallino’ (ivi, p. 138).

Piazza Vittorio E. Lazzeri G. 30715
Empoli. Piazza Vittorio Emanuele. Il mercato

A pochi mesi dall’indizione del plebiscito che avrebbe sancito l’annessione della Toscana al Regno di Sardegna, il magistrato comunitativo empolese deliberò l’intitolazione di alcune strade della città ai protagonisti dell’epopea risorgimentale (si vedano le vie Vincenzo Salvagnoli e Cosimo Ridolfi). Tra queste anche piazza S. Carlo: «la piazza anticamente denominata il Campaccio dovrà dirsi ora Piazza Vittorio Emanuele», in onore del futuro primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia (ASCE, Preunitario, Comunità 251, 11 ottobre 1859).
A questo punto il mercato del bestiame fu trasferito nel ‘nuovo vasto piazzale dell’Arno’ (Siemoni, cit., p. 139) appena bonificato con l’interramento del ramo meridionale del fiume.

Nella seconda metà dell’Ottocento la piazza divenne sede del settimanale mercato delle verdure e degli animali da cortile: «nella parte orientale vendita degli erbaggi, postimi di ogni specie, frutti, pomi, patate, carote, barbebietole, cipolle, agli, peperoni, carciofi, poponi, cocomeri, limoni e funghi. Nella parte occidentale della piazza vendita di polli, piccioni, salvaggiume e uova. Vendita di erbe e fieni lungo il lato della piazza che fiancheggia la via provinciale livornese» (ASCE, Regolamenti comunali 1, Allegati al Regolamento di polizia municipale per il Comune di Empoli, 1867). Qui si è svolta fino ai primi decenni del Novecento anche l’annuale fiera settembrina delle «quattro tempora autunnali» (ASCE, Postunitario, Carteggio III/442, Fiere e mercati, 1934), da cui deriva la tradizionale fiera di settembre in occasione della quale si tiene ancora oggi il luna park da pochi anni trasferito presso il parco di Serravalle.

(continua)

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