Appuntamento venerdì 27 novembre al Cenacolo degli Agostiniani con una conferenza sull’empolese Pietro Domenico Bartoloni

Facebooktwitterby feather

Invito_Archivio_Novembre 2015_mail (1)A Empoli esiste una via dedicata a Pietro Domenico Bartoloni, che congiunge via IV novembre a Via Meucci. Di questo personaggio, nostro concittadino, sappiamo però molto poco, a parte la sua pubblicazione Bacco in Boemia.

Per farci conoscere meglio questa figura “europea” nel complesso contesto storico e culturale in cui si trovò a vivere ed operare è stato invitato il prof. Alessandro Catalano, studioso di slavistica, dell’Università di Padova.

 Nato a Empoli nel 1651 e laureato in utroque iure a Pisa nel 1673 e non in medicina, come spesso riporta la storiografia coeva, Bartoloni poteva vantare una certa dimestichezza con l’Europa centro-orientale. Trascorse infatti lunghi periodi in ‘Germania’ (più precisamente in Austria e in Boemia) assieme al giovane principe Lorenzo Piccolomini d’Aragona (1656-1714), duca di Amalfi e signore del castello e città di Náchod nel Regno di Boemia, essendo al suo servizio nel periodo che va dal 1679 fino al 1693.

Il trasferimento definitivo di Bartoloni a Praga (1697) è strettamente legato al soggiorno a Praga del futuro granduca di Toscana, Gian Gastone dei Me­dici a seguito del suo matrimonio con Anna Maria Francesca di Sachsen-Lauenburg, voluto dal padre Cosimo III. Aveva l’incarico di “maestro di casa” e continuò a svolgerlo anche dopo il ritorno a Firenze di Gian Gastone per continuare a curare i suoi affari.


Nella conferenza Catalano mostrerà il percorso fatto dal nostro Pietro Domenico: “dal servizio di principi e granduchi alla ricerca storica”. Sono sue infatti le Istorie de’ duchi e re di Boemia, un voluminoso manoscritto in sei volumi, conservato nella biblioteca nazionale di Praga e commentato positivamente nel 1962 dal noto critico letterario cèco Václav Černý.

“Quest’erudito empolese – così scrive Catalano – è una delle tante trascurate figure di intel­lettuali italiani che nel corso di tutta l’età moderna hanno attraversato l’Europa centrale, magari senza lasciare tracce significative, ma contribuendo, nelle loro attività di artisti, consiglieri religiosi e politici, esperti diplomatici e militari, ma anche segretari e precettori, a diffondere la ‘maniera italiana’ al di fuori dei confini dei frammentati stati italiani”.

L’unica sua opera pubblicata fu Bacco in Boemia. Ditirambo di Pietro Domenico Bartoloni da Empoli in onore del vino di Melnich, originale variazione del celebre Bacco in Toscana di Francesco Redi, tipica opera erudita di argomento scherzoso, pieno di rimandi mitologici e a mondi lontani. Nel 1717 fu stampato per la prima volta a Praga da Giovanni Venceslao Elm, la seconda edizione uscì a Firenze dalla stamperia di Bernardo Paperini nel 1736.

Gli aspetti biografici del personaggio, di cui non si ha la data certa della morte, avvenuta probabilmente nel 1736 in Boemia e i suoi molti legami con la città natale, dai rapporti con il cugino Ippolito Neri alle sue volontà di essere sepolto nell’oratorio di S. Giuseppe, saranno illustrati da Paolo Pianigiani nel suo intervento Bartoloni e la sua città: Bacco in Boemia e dintorni.

L’iniziativa è organizzata dall’Archivio storico in collaborazione con la Biblioteca Comunale R. Fucini, che ha acquisito qualche anno fa la seconda edizione del Bacco in Boemia.

 

 

Bibliogr.: Alessandro Catalano, Dal servizio di principi e granduchi alla ricerca storica. Pietro Domenico Bartoloni da Empoli e le Istorie de’ duchi e re di Boemia, in «Studi slavistici» VIII, (2011): 281-298

Facebooktwitterby feather

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.