
La lettura dell’articolo di Elisa Boldrini su piazza Farinata ed i molti nomi da essa assunti nell’arco dei secoli mi induce ad alcune riflessioni su questa parte della città, da sempre fulcro vitale ed a tutt‘oggi in gran parte da studiare e conoscere[1].
Ma che cosa realmente sappiamo su di essa?
Al di là di una certa ricchezza documentaria, anche iconografica, che ci conferma come la sua planimetria sia praticamente restata immutata negli ultimi cinquecento anni, assai poco conosciamo sul primitivo aspetto che la piazza doveva avere, dato che ciò che oggi vediamo è il risultato di interventi in gran parte ottocenteschi i quali ne hanno sensibilmente modificato l’aspetto originario.









