Il recupero dell’area ex Vitrum a Empoli

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Una veduta dell’area di via Tripoli.

Il progetto di recupero proposto è nato dalla volontà di restituire alla città di Empoli uno spazio integrato all’interno del suo tessuto urbano, in un’area dismessa di tipo produttivo, dove i manufatti costituiscono un pericolo vero e proprio per i cittadini, a causa dei loro continui cedimenti strutturali, mettendone a repentaglio l’incolumità. Nonostante ciò, essi rappresentano una preesistenza, impossibile da non considerare nella progettazione di un nuovo isolato che dialoghi adeguatamente con il contesto. Alla base delle scelte intraprese vi è stato quindi l’obiettivo di proporre nuove strutture che, oltre a rispondere a necessità sia in ambito privato che pubblico, consentissero di mantenere il ricordo della produzione del vetro, attività svolta all’interno della ex fabbrica prima della sua chiusura e tipica della tradizione produttiva della città di Empoli nei secoli scorsi, che viene valorizzata grazie all’uso di tecniche di rappresentazione di immagini sui materiali da costruzione (Graphic Concrete e lamiere perforate); ulteriore obiettivo perseguito è stato il mantenimento di elementi caratteristici dell’area dismessa, tra i quali la ciminiera, che ne valorizzino e salvaguardino la memoria.

Per perseguire tale scopo è stata necessaria una indagine di tipo storico, in cui sono stati presi in esame aspetti di carattere sociale ed urbanistico e che ha mostrato quanto essi siano fortemente relazionati. Considerando le operazioni di demolizione, che porteranno alla completa scomparsa dei vari manufatti che occupano l’area e che si stanno attuando proprio in questo periodo, è stata ritenuta opportuna una descrizione esaustiva dello stato di fatto e dell’evoluzione storica che ha condotto alla morfologia attuale dell’area dismessa.

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Proposta di recupero della ciminiera, elemento caratterizzante dell’area dismessa.

Molto importante è stata la lettura del contesto, che ha chiarito la conformazione del quartiere, le destinazioni d’uso che lo caratterizzano attualmente, la situazione del traffico veicolare e le previsioni dell’Amministrazione Municipale, che hanno condotto verso la selezione delle funzioni ritenute più adatte al nuovo isolato; a tale aspetto ha contribuito anche l’analisi delle proposte avanzate in passato, come i progetti di recupero, dai quali sono state estratte informazioni utili per la proposta di progetto e, al contempo, sono state valutate considerazioni più o meno adatte, a livello soggettivo, per la nuova ipotesi.

In queste proposte è possibile notare come considerazioni basilari per lo sviluppo di tale lavoro di tesi, primo fra tutti la preservazione della memoria dell’attività vetraria, passino in secondo piano, precedute da motivazioni di carattere prettamente economico: per il proprietario dell’area risulta infatti preferibile proporre un isolato esteticamente “accattivante” e che sfrutti fino all’ultimo i limiti imposti dal Regolamento Urbanistico, al fine di ammortizzare al massimo i costi (soprattutto quelli di bonifica, causa principale della lunga fase di stallo per il recupero dell’area dimessa) ed avere maggiori possibilità di vendita e di conseguente guadagno. Ciò mostra quanto sia fragile il legame tra architettura e leggi di mercato.

L’analisi dello stato di fatto dei corpi edilizi che occupano l’ex area industriale, ha avuto un ruolo fondamentale nella fase di riproposizione della preesistenza; inoltre è stato preso atto della vegetazione sviluppatasi a causa dell’abbandono, che aveva invaso gli spazi all’interno del perimetro murario dell’ex fabbrica, formando delle vere e proprie cortine verdi al di sopra di esso (a seguito delle operazioni di potatura ad oggi la vegetazione è stata rimossa). Il verde invasivo è stato quindi reinterpretato in modo razionale, proposito che ha avuto esito con l’utilizzo di pareti vegetali. Oltre all’inconsueto impatto estetico generato da una tecnologia di tale tipo, ricorrere a sistemi di verde verticale ha consentito di rispettare le prescrizioni del Regolamento Urbanistico in merito alle superfici minime da garantire per il verde pubblico.

Dall’applicazione condotta attraverso l’utilizzo del modello sviluppato dalla collaborazione tra ENEA e il D.E.S.TeC. dell’Università di Pisa è emerso un considerevole contributo in termini di risparmio energetico conseguente all’utilizzo delle pareti vegetali alla latitudine della città di Empoli, pari al 38%, che conduce quindi ad un consistente risparmio economico in termini di condizionamento dei locali interni nell’intero periodo dell’anno in cui tale operazione risulta necessaria. Ciò è principalmente dovuto a fenomeni quali l’evapotraspirazione dovuta a piante e radici e l’effetto di schermatura dalla radiazione solare (ombreggiamento) per la parete rivestita con living wall; nel caso analizzato, è stata valutata una temperatura esterna fino a 12°C inferiore rispetto al caso di parete “nuda” che comporta anche un minore stress termico dei materiali edilizi, i quali, essendo meno soggetti a effetti di contrazione e dilatazione, riescono a mantenere una maggiore vita di servizio.

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L’utilizzo del vetro verde nello spazio dedicato all’ingresso.

A tali aspetti positivi si sommano le garanzie di isolamento acustico, incremento del valore economico delle proprietà, miglioramento della qualità dell’aria e decoro urbano, che fanno di tale tecnologia, una valida soluzione per il rivestimento degli involucri edilizi, sia per edifici di nuova costruzione, che per strutture esistenti, il quale può essere ritenuto un componente ingegneristico di schermatura solare ad elevato contenuto tecnologico.

Daniele Madonia

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One thought to “Il recupero dell’area ex Vitrum a Empoli”

  1. Questo progetto, come tutti gli altri proposti, non verrà mai realizzato, altre case non servono, ormai pochi se le possono permettere. Si continua invece a far lavorare i progettisti (cui prodest?), ma in realtà l’unica vera soluzione per recuperare l’area sarebbe demolire tutto, anche la ciminiera, e creare un semplice prato urbano contornato da alberi, aperto solo di giorno e nelle sere d’estate, per dare un’area verde e di socializzazione al centro storico. Oltretutto tutti gli edifici intorno verrebbero rivalorizzati. Ma dove la troviamo ad Empoli un’Amministrazione comunale con un simile coraggio?

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